Melzo, città di pianura, nel 1897 ha dato i natali ad Angelo Taveggia, una nobile figura che all’intelligenza ed alla cultura associa un alpinismo coraggioso ed atletico di notevole rilievo in quegli anni. Di lui ricordiamo, tra il 1924 ed il ’26, impegnative “prime” su grandi pareti in compagnia di scalatori come Balestrieri, Piantanida, Vallepiana e “in solitaria” sulla parete est della Punta Dufour al Rosa nonchè il tentativo, interrottosi tragicamente, sulla nord-est del Roseg.
Ma Angelo Taveggia è anche competente ed esperto “direttore di gite sociali” organizzate per il CAI assieme al padre, amministratore comunale. In quegli anni è infatti attiva a Melzo una Sezione del Club alpino italiano, della cui storia non ci è però pervenuta documentazione.
La Sezione di Melzo è “rifondata” nel 1966 su iniziativa dei fratelli Domenico e Giacomo Rebuzzini, per l’interessamento del cav. Carlo Bellinzona (primo Presidente) ed il determinante contributo “promozionale” del cav. Giuseppe Costa, poeta e giornalista. Intitolata ad Angelo Taveggia, la Sezione – cha ha la sua prima sede in via Ambrogio Villa – intende riproporne lo spirito promovendo gite sociali, la partecipazione di giovani ai corsi di alpinismo organizzati dai Ragni di Lecco, un nutrito calendario di gite sulla neve e gare sociali di sci.
Avviata l’attività, nel 1968 la Presidenza viene affidata a Giulio Badalotti. Alle iniziative già in atto se ne aggiungono subito altre, quali le “serate della montagna”, la costituzione del “gruppo Stambecchi” riservato ai migliori scalatori sezionali e la realizzazione di un grande attendamento estivo in montagna. Nascono anche le idee della pubblicazione periodica sezionale “Lo Stambecco” (che verrà concretizzata molto più tardi) e del potenziamento della piccola biblioteca sezionale. La sede viene trasferita nei locali di via S. Rocco 3.
Si sviluppano sempre più le attività alpinistiche, anche ad alto livello, grazie al contributo degli scalatori Tiziano Nardella e Luigi Marini ai quali ben presto si aggiungono Elena Bordogni e l’accademico Franco Gastaldelli, nascono un importante concorso fotografico (dal 1969, poi trasformato in “mostra”) e la mostra mineralogica “sass de ca’ nostra” (dal 1970), i corsi di alpinismo sezionali (dal 1970) e la Sottosezione di Vignate (attiva dal 1970).
Per contro dal 1970, pur continuando la programmazione delle gite sociali anche sulla neve e l’attività fondistica, si abbandonano le gare sciistiche ed i soci con ambizioni “sportive” o competitive costituiscono la specifica ed autonoma associazione cittadina SCAM, tuttora attiva. Con questi soci ci lascia anche Badalotti ed il suo posto alla guida della Sezione è assunto da Giacomo Rebuzzini che, pur alternandosi per un breve periodo col fratello Domenico, rimarrà alla Presidenza fino al 1997.
Subito viene ammesso alle riunioni di Consiglio un rappresentante del “gruppo dei giovanissimi”, si realizzano la “castagnata in piazza” divenuta poi tradizionale ed il “Natale alpino” e si trasferisce la sede in via Agnese Pasta 7/11.
Il 1971 è l’anno dell’importante ed impegnativa spedizione alpinistica “Città di Melzo e Città di Cantù” al Nevado Rasac della Cordillera di Huayhuash (Perù) che vede protagonisti Tiziano Nardella, Elena Bordogni, Giorgio Brianzi, Franco Gastaldelli, Luigi Marini e Tullio Speackenhauser.
L’anno successivo prende avvio la “marcia delle pecore”, manifestazione non competitiva che si svolge due volte all’anno: l’una per le vie cittadine ed attraverso le cascine dei dintorni, l’altra in montagna in occasione dell’attendamento estivo. Dal 1974 si organizza la “mostra di pittura” nella quale vengono esposte opere realizzate dai soci mentre dall’entusiasmo suscitato dalla “marcia delle pecore” si crea il “gruppo podistico”. E’ nel 1976 che si costituiscono le Sottosezioni di Paullo e di Melegnano (quest’ultima diverrà Sezione nel 1978), si istituisce il “premio Battista Rebuzzini” da assegnare annualmente al socio maggiormente distintosi nell’attività escursionistica e si inizia a mettere a disposizione dei soci un “magazzino” di materiale alpinistico. Il primo “corso di escursionismo” (talvolta rivolto specificatamente ai ragazzi) viene invece programmato nel 1977. Negli stessi anni è intanto iniziata la collaborazione con le scuole, sia a scopo promozionale sia come integrazione dei programmi di studio e di assistenza alle gite scolastiche.
A riconoscimento per l’intensa attività promossa, Melzo viene scelta dal Comitato di coordinamento regionale del CAI quale sede del Convegno delle Sezioni lombarde della primavera 1978.
Mentre alla mostra di pittura si succede la mostra-concorso dei disegni realizzati dai bambini e dai ragazzi delle scuole cittadine, “Lo Stambecco”, trimestrale rivista sezionale di ampia diffusione, inizia ad essere pubblicato e diffuso dall’inizio del 1980. Nel medesimo anno cominciano a prendere corpo più specifiche attività di Alpinismo Giovanile ed iniziano i lavori per la realizzazione della impegnativa “ferrata Rebuzzini” ai Piani di Bobbio, inaugurata nel 1983 (ora ceduta alla Sezione di Lecco – Sottosezione di Barzio). Sempre nel 1983 la sede si trasferisce in via Mantova 10 e successivamente, nel 1987, in via Monte Rosa 7.
In quell’anno lo Shivling (6543 Mt.) è l’obiettivo di un’altra spedizione extra europea promossa dalla Sezione ed alla quale partecipano Roberto Assi (capo-spedizione) e Guido Longhino.
Fin qui quella che possiamo definire la “un po’ di storia” della nostra Sezione. Possiamo solo aggiungere, per completezza di cronaca, che il 1995 vede il rilancio dell’Alpinismo Giovanile, oggi divenuto uno dei nostri “fiori all’occhiello”, che dal 1998 alla Presidenza viene chiamata Antonella Bonaldi e che nel 2002, dopo un difficile periodo di “vacatio”, la sede si trasferisce nella Villa Nogara di Via Manzoni.
Sempre più stretto è il legame tra la Sezione e le manifestazioni della vita sociale cittadina e le molteplici iniziative promosse sono per la massima parte ancora attive e potenziate ed impegnano a fondo, in tutti questi anni, i collaboratori sezionali.