4405402Indubbiamente datato, questo “i Walser” di Renzo Mortarotti, pubblicato nel 1979 ma, a ben vedere, ancora un pilastro della scarsa letteratura che riguarda questo leggendario popolo. La postfazione al libro recita così: il tema delle minoranze etnico-linguistiche è una novità che ha superato lo stadio delle dispute puramente accademiche e comincia a suscitare l’interesse del pubblico, (si tenga presente la data di pubblicazione del testo). Il crescente successo delle discipline antropologiche e linguistiche e il desiderio di conoscere la storia minore della nostra Italia, le stanno portando alla ribalta. Questo libro ha lo scopo di far conoscere una di queste minoranze, di cui molto si parla ma ancora poco si conosce. Oggi, a distanza di trent’anni dalla pubblicazione del libro del Mortarotti, molti dei misteri che circondano il popolo Walser sono stati svelati, grazie al contributo di molti studiosi italiani e, soprattutto, tedeschi, e, proprio nell’ottica di quanto decifrato negli ultimi decenni, quest’opera può sembrare obsoleta e superata. In realtà non è così; lo studio portato a termine dal Mortarotti è ancora oggi fondamentale per coloro che, per la prima volta, si avvicinano al mondo di questi “pastori armati di lancia” che, a partire dal XII sec. , superando le aspre catene montane che rinserrano il Vallese, si sparsero su un ampia area delle Alpi, occupando le regioni più impervie, che le popolazioni romanze non avevano messo a coltura. Il libro, dopo aver offerto una panoramica sull’intero mondo Walser, prende particolarmente in esame le colonie dell’Ossola, Macugnaga;agaro3 Formazza; Ornavasso; Salecchio; Agaro; Migiandone e mette in risalto il patrimonio comune che le affratella. Di ciascuna si sofferma sulle origini, ne indaga la storia politica, civile, e religiosa, ne segue gli sviluppi socio-economici, ne rileva il particolare timbro culturale che le distingue nella pur fondamentale unità. È un lavoro che offre al lettore la possibilità di un incontro con una cultura “diversa” sul punto di esaurire ormai, in Ossola, la sua missione storica.